Arte, attività e beni culturali

Nel 2024, la Fondazione ha rafforzato il proprio ruolo nella promozione culturale del territorio attraverso la prosecuzione delle grandi mostre, il sostegno alle arti in ogni loro declinazione, la valorizzazione del patrimonio storico e iniziative dedicate alle scuole e alle nuove generazioni. La mostra “Preraffaelliti. Rinascimento moderno”, allestita presso i Musei San Domenico, ha riscosso un notevole successo, attirando 120 mila visitatori, di cui il 13% dall’estero e il 46% sotto i 45 anni, risultando così la mostra più internazionale mai realizzata a Forlì. L’esposizione si è classificata al secondo posto tra le migliori mostre italiane del 2024 secondo “Finestre sull’Arte” e ha presentato oltre 300 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie e manufatti provenienti da collezioni italiane e internazionali, tra cui le Gallerie degli Uffizi, la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, il British Museum e il Victoria and Albert Museum di Londra. L’iniziativa ha avuto un impatto significativo anche a livello economico, generando un indotto positivo per il territorio. Grazie a un bando dedicato, enti e associazioni locali hanno realizzato oltre 70 eventi collegati, tra conferenze, laboratori, eventi musicali, teatrali e cinematografici. Sulla scia di questo successo, il 22 febbraio 2025 è stata inaugurata la nuova mostra “Il ritratto dell’artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie”, in programma fino al 29 giugno 2025, che sta già riscuotendo ampi consensi di pubblico e critica.
Parallelamente, è proseguita la valorizzazione delle sale al piano terra del Palazzo di Residenza della Fondazione con la mostra “C di Casa”, terza esposizione dedicata all’infanzia, curata da Elena Dolcini e tenutasi dal 26 settembre 2024 al 9 febbraio 2025. L’esposizione ha esplorato il tema della casa come luogo fisico e simbolico, attraverso opere di sette artisti contemporanei: Luca Caimmi, Guido Guidi, Patrizia Giambi, Elena Hamerski, Simone Mizzotti, Jacopo Riva e Daniela Tieni. Con un approccio multimediale e installativo, la mostra ha invitato il pubblico a riflettere sul concetto di costruzione e decostruzione, sugli spazi pieni e vuoti e sui significati dell’abitare. L’iniziativa è stata arricchita da incontri, visite guidate e dialoghi interdisciplinari aperti al pubblico, mentre per le scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia alla secondaria, sono state organizzate visite didattiche mirate a stimolare la curiosità e la riflessione dei più giovani. La Fondazione ha inoltre destinato oltre € 250 mila al finanziamento di circa 60 progetti culturali, musicali e teatrali promossi da associazioni e realtà locali. L’obiettivo è stato quello di mantenere elevato il livello qualitativo delle proposte, offrendo un’ampia varietà di eventi e favorendo la collaborazione tra le associazioni, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni e all’innovazione artistica. In ambito di tutela del patrimonio storico-artistico, è proseguita la collaborazione con la Diocesi di Forlì-Bertinoro, con un finanziamento di € 400 mila destinato al restauro e consolidamento della Chiesa del Carmine e della Cattedrale di Forlì: per quest’ultima sono  interventi fondamentali in vista del 2028, anno del seicentesimo anniversario del miracolo della Madonna del Fuoco, patrona della città. Infine è proseguito
il “Progetto Forlì-Novecento”, dedicato alla valorizzazione, digitalizzazione e diffusione degli archivi storici locali, promosso in collaborazione con il Comune di Forlì e la Fondazione Roberto Ruffilli, quest’ultima come soggetto attuatore. Le attività hanno incluso la catalogazione, digitalizzazione e promozione di materiali d’archivio di rilevante interesse storico. Nel 2024 sono stati esaminati due progetti principali: il Fondo Archivistico Walter Ronchi e la valorizzazione del carteggio tra Filippo Turati e Anna Kuliscioff, in occasione delle ricorrenze legate al centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti e alla morte della Kuliscioff. Questo intervento ha previsto il riordino, la catalogazione e la digitalizzazione dei documenti custoditi presso la Biblioteca Civica di Forlì, con l’obiettivo di rendere accessibili materiali di grande valore storico. Le attività sono state coordinate da due commissioni, una istituzionale e una tecnico-scientifica, incaricate di garantire la qualità culturale e divulgativa dei progetti. Va inoltre segnalato il prestigioso riconoscimento ottenuto dalla Fondazione Roberto Ruffilli, che, grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna,
potrà proseguire il proprio impegno nella preservazione della memoria storica locale, con particolare riferimento agli anni del terrorismo e alla storia politica del dopoguerra. 

L’investimento complessivo nel 2024 è stato di € 4.840.125

Ricerca scientifica e tecnologica

Anche nel 2024 la Fondazione ha continuato a sostenere le attività di studio e ricerca dell’Università, rafforzando l’attrattività e la competitività del Campus di Forlì. Tra le iniziative finanziate spiccano la Scuola diplomatica e delle carriere internazionali, il Festival della Traduzione, la webtv del Campus, un programma di visiting fellowship e alcuni dottorati di ricerca.
Un traguardo importante è stata l’attivazione del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Nautica, nato dalla collaborazione tra il Comune di Forlì, la Camera di Commercio della Romagna, Ferretti Group, la Fondazione e la Regione Emilia-Romagna. Si tratta di un’iniziativa strategica, considerando che in Italia corsi analoghi sono presenti solo a Napoli, Genova e Trieste. Il corso, orientato all’innovazione e alla sostenibilità, prevede tirocini e ricerca applicata in aziende leader e il coinvolgimento del Dipartimento di Ingegneria industriale, grazie alle strutture del centro Ciclope di Predappio. L’investimento complessivo ammonta a € 5 milioni tra il 2024 e il 2028, di cui € 700 mila coperti dalla Fondazione, con l’obiettivo di trasformare Forlì in un centro d’eccellenza per la nautica. Parallelamente, per quanto riguarda il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia vale la pena ricordare che oltre allo stanziamento pluriennale (fino al 2040) di complessivi € 14 milioni da parte della Fondazione, per questa operazione sono state necessarie sinergie e capacità di aggregazione tra diversi soggetti che condividevano lo stesso obiettivo:
oltre alla Fondazione, all’ateneo bolognese e al Comune di Forlì, hanno contribuito – finanziariamente e non solo – l’AUSL della Romagna, l’Istituto Oncologico Romagnolo e alcuni lungimiranti imprenditori locali. Il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, giunto al suo quinto anno accademico, ha registrato una crescita significativa, con un incremento degli iscritti al primo anno da 95 a 130 studenti. Per il prossimo anno accademico è previsto un ulteriore aumento fino a 180 iscritti, consolidando il ruolo di Forlì come polo di eccellenza nel settore della formazione sanitaria. Questo sviluppo ha reso necessario un ripensamento complessivo degli spazi destinati alla didattica, al fine di garantire un ambiente formativo adeguato agli standard più elevati. Attualmente le attività si svolgono tra il Campus universitario e alcune aule all’interno del presidio ospedaliero, ma l’aumento costante delle immatricolazioni ha reso evidente la necessità di una sede dedicata, capace di rispondere in modo strutturato e funzionale alle nuove esigenze del corso. Per questo motivo, la Fondazione sta collaborando con il Comune di Forlì, l’Università di Bologna e l’AUSL della Romagna per la realizzazione di una nuova struttura all’interno dell’ospedale di Forlì, concepita per offrire uno spazio esclusivo e integrato per la didattica. Questa nuova sede permetterà di concentrare tutte le attività formative in un unico ambiente, ottimizzando l’organizzazione didattica e rafforzando il legame tra studenti, docenti e il contesto ospedaliero. L’obiettivo è offrire agli studenti un percorso immersivo, che favorisca un contatto diretto con la pratica clinica e faciliti l’integrazione con il sistema sanitario locale. Questo intervento, per il quale la Fondazione ha già stanziato risorse specifiche, mira a rafforzare il ruolo di Forlì come polo clinico-assistenziale d’eccellenza, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di medici altamente qualificati e al potenziamento del sistema sanitario del territorio.
Sempre nell’ambito della ricerca scientifica e tecnologica, la Fondazione ha continuato a sostenere Romagna Tech, che ha consolidato il proprio ruolo nel trasferimento tecnologico e nella competitività territoriale. Grazie a progetti come Romagna Startup Network e il laboratorio Casa Bufalini, ha promosso la nascita di startup, l’inclusione digitale e l’innovazione in settori chiave come eco-design, digitalizzazione e sensoristica avanzata. Con un portafoglio ordini di circa € 2 milioni, Romagna Tech ha posto basi solide per il futuro, rafforzando la sua posizione di riferimento per l’innovazione regionale. Infine, è stato confermato il sostegno a Ser.In.Ar, che nel 2024 ha rinnovato la governance e intensificato il proprio impegno nella promozione delle iniziative dell’Università di Bologna sul territorio.
Infine la Fondazione, in collaborazione con Investire SGR e CDP Real Asset, partecipa a un importante progetto di student housing a Forlì, finalizzato alla creazione di una nuova residenza universitaria con 120 posti letto. L’iniziativa prevede la riqualificazione dell’ex ITAS “Saffi”, un edificio inutilizzato dal 2011, situato nel cuore del centro storico. Questa operazione avrà un forte impatto sul territorio e sulla comunità universitaria, migliorando l’offerta abitativa per gli studenti e contribuendo alla rigenerazione urbana. La gestione della struttura sarà affidata alla Fondazione Camplus, leader nel settore dell’housing universitario. Il progetto rientra nella strategia della Fondazione di valorizzare il sistema universitario locale, sostenendo interventi che rafforzano l’attrattività del campus forlivese e migliorano la qualità della vita studentesca, in sinergia con istituzioni pubbliche e investitori privati.

L'intervento complessivo nel 2024 è stato di € 850.750

Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa

Analogamente a quanto già evidenziato per il Settore “Ricerca scientifica e tecnologica”, una quota dello stanziamento pluriennale previsto fino al 2040 per l’avvio del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia è imputata anche in questo Settore. In particolare, si tratta di un importo annuo pari a € 309 mila, cui si aggiunge un accantonamento specifico di € 100 mila destinato alla realizzazione della nuova sede del corso di Medicina. Nell’esercizio in esame si è altresì concluso l’impegno – per complessivi € 1,25 milioni nel quinquennio 2020-2024 – destinato a sostenere l’acquisizione da parte dell’IRST di Meldola di un nuovo acceleratore lineare per la radioterapia oncologica, operativo da febbraio 2024, migliorando l’efficienza e la qualità delle cure oncologiche. L’introduzione del nuovo acceleratore ha permesso all’IRST di aumentare il numero di pazienti trattati, con 1.383 pazienti sottoposti a radioterapia nel primo semestre 2024, registrando un incremento di 120 unità rispetto all’anno precedente.
Inoltre, ha reso possibile la gestione di circa 220 pazienti provenienti dall’Ospedale Villa Maria di Cotignola, la cui attività è cessata in seguito all’alluvione del maggio 2023. Grazie a questo intervento, i tempi di attesa per le prestazioni urgenti e prioritarie hanno registrato un costante miglioramento, contribuendo al contenimento della mobilità passiva fuori dalla Romagna. Si evidenzia che nel corso del 2024 è stata perfezionata anche la donazione della strumentazione destinata alla UOC di
Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva. È in corso di acquisizione una colonna per videolaparoscopia, utilizzata per eseguire interventi complessi con maggiore sicurezza e precisione nella chirurgia mini-invasiva, riducendo così il trauma per il paziente e favorendo una ripresa più rapida rispetto alla chirurgia tradizionale. Inoltre, sono già state accantonate risorse dedicate per l’acquisizione e la successiva donazione di una nuova Tomografia Computerizzata (TC) Avanzata, che si ritiene un investimento essenziale non solo per rafforzare la capacità diagnostica in ambito cardiologico e oncologico ma che consentirà anche di aumentare la capacità operativa liberando risorse per il Pronto Soccorso e riducendo i tempi di attesa.
Tali attività, nel loro insieme, testimoniano l’impegno della Fondazione per il potenziamento e l’innovazione della dotazione strumentale dell’Azienda locale, con particolare riferimento al presidio ospedaliero forlivese. Tali obiettivi sono d’altronde

  • chiaramente espressi anche nelle nuove linee programmatiche:“Confermare il proprio impegno nella promozione della salute quale valore universalistico – in termini di accessibilità, sostenibilità, qualità e innovazione – supportando il potenziamento del patrimonio strumentale, diagnostico e di ricerca nonché quello del sistema di accoglienza e cura delle strutture del territorio di riferimento” (Piano Pluriennale di Attività 2024-2026);
  • “L’esigenza di un costante miglioramento dei processi di diagnosi, cura e ricerca può trovare risposta nella conferma dell’impegno, da parte della Fondazione, a favore di progetti di rinnovamento e implementazione di attrezzature e tecnologie di eccellenza da destinare alle strutture del territorio di riferimento” (Documento Programmatico Previsionale 2025).

Gli interventi della Fondazione si sono confermati dunque strategici per il potenziamento delle infrastrutture sanitarie del territorio, garantendo tecnologie all’avanguardia e un accesso più rapido ed efficace alle cure per i cittadini.
Con riguardo al sostegno delle attività svolte dall’associazionismo socio-sanitario a favore della comunità, si registra una conferma dei contributi storicamente deliberati, con un importo complessivo nell’esercizio di oltre € 140 mila.

L’investimento complessivo nel 2024 è stati pari a: € 2.351.250

Sviluppo locale ed edilizia popolare locale

Nel novembre 2024, la Fondazione ha pubblicato il Bando Distretto 2024-2026, mettendo a disposizione € 1,4 milioni per sostenere lo sviluppo dei 16 Comuni del comprensorio di riferimento (fatta dunque eccezione come di consueto per il Comune capoluogo).
Questo intervento nasce dall’ascolto attento delle Amministrazioni locali nel percorso di definizione del Documento Programmatico Previsionale 2025.
Gli incontri hanno evidenziato esigenze diversificate e urgenti, derivanti non solo dagli effetti di eventi sismici e alluvionali, ma anche da fenomeni più strutturali come le difficoltà legate alla mobilità, alla formazione e al lavoro, alla denatalità e allo spopolamento dei piccoli centri, nonché alle sfide dell’inclusione e della coesione sociale.
L’obiettivo del bando è fornire un sostegno concreto e immediatamente operativo, finanziando interventi che possano migliorare la qualità della vita delle comunità locali.
I progetti potranno riguardare diverse aree strategiche, come la difesa del territorio e la mitigazione dei rischi naturali, la rigenerazione di spazi pubblici per finalità sociali, culturali e turistiche, la riqualificazione energetica di edifici pubblici, il recupero di beni storici e artistici e il potenziamento della smartness territoriale, attraverso interventi legati alla connettività e alla mobilità sostenibile.
Un aspetto fondamentale del bando è la volontà di incentivare la collaborazione tra Comuni e realtà locali, favorendo la creazione di partnership che possano garantire maggiore efficacia e sostenibilità ai progetti. Ogni proposta verrà valutata con attenzione, tenendo conto del principio della rapida cantierabilità e della capacità di rispondere concretamente ai bisogni delle comunità. Il contributo della Fondazione verrà definito caso per caso, escludendo i progetti che richiedano una copertura finanziaria totale.
Attraverso il Bando Distretto 2024-2026, la Fondazione vuole confermare il proprio impegno nel promuovere lo sviluppo sostenibile e inclusivo del territorio, offrendo risorse e opportunità per costruire comunità più resilienti, innovative e coese.
Fra i risultati più importanti raggiunti negli ultimi anni in termini di visione strategica del territorio e di impulso al suo sviluppo, è rilevante ricordare che con decisione del Comitato Tecnico per le Aree Interne (CTAI) del 22 giugno 2022 l’Area dell’Appennino forlivese e cesenate è stata individuata come una delle 2 nuove Aree Interne della Regione Emilia- Romagna (l’altra è Appennino Parma Est), che vanno così ad aggiungersi alle 4 aree pilota già finanziate (Appennino emiliano, Basso ferrarese, Appennino piacentino-parmense e Alta Valmarecchia). La Fondazione ha accompagnato e sostenuto con grande energia la candidatura sin dalle prime fasi di ideazione ed elaborazione, anche attraverso la messa a disposizione, a proprio onere e carico, di professionisti esperti in materia e dotati di competenze specifiche, che hanno curato la predisposizione del Documento Programmatico posto alla base della candidatura SNAI, in uno stretto rapporto con i Comuni Interessati e con gli altri stakeholder da questi individuati per l’interesse al tema. In particolare, il progetto STAMI per l’Appennino Forlivese e Cesenate, recentemente approvato dalla Regione Emilia-Romagna, prevede un itinerario cicloturistico integrato che connette cinque valli dal Savio al Tramazzo, favorendo collegamenti tra montagna, Via Emilia e mare.
Il finanziamento di € 2 milioni deriva dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), con un cofinanziamento locale del 10%. Il Comune di Civitella di Romagna, come capofila, gestisce la proposta con l’accordo e il supporto finanziario di tutti e nove i Comuni coinvolti.
Vanno altresì ricordate tutte quelle attività di promozione e marketing territoriale che valorizzano il nostro territorio e le sue potenzialità attrattive. Tra queste vi è sicuramente il Festival del Buon Vivere, giunto nel 2024 alla quindicesima edizione – dal 23 al 29 settembre 2024, con un prologo il 21 e 22 settembre – incentrata sul tema “Ri[e]voluzione”. L’evento ha coinvolto un vasto pubblico in incontri, workshop, spettacoli e mostre, con ospiti di rilievo come Stefano Massini, Vito Mancuso, Ilaria Gaspari, Enrico Galiano, Stefania Andreoli e Gino Cecchettin.
Tra gli ulteriori interventi di promozione del territorio, dei suoi valori e della sua cultura, la Fondazione ha altresì proseguito e consolidato la collaborazione con la Fondazione Casa Artusi per la creazione del primo centro di cultura gastronomica in Italia dedicato alla cucina domestica, sostenendo anche l’avvio di un progetto capace di valorizzare ulteriormente, in termini di promozione/marketing, il nome di Pellegrino Artusi come ambasciatore della cucina e, più in generale, dello stile di vita italiano nel mondo.
Va inoltre ricordato l’impegno di Civitas S.r.l., società strumentale della Fondazione, per la rifunzionalizzazione di Palazzo Talenti Framonti e per l’avvio del progetto Casa Romagna, che vuol diventare un hub del territorio, con lo scopo di rivitalizzare il centro storico. Tutte le attività presenti nell’hub, pur mantenendo la loro individualità, e la loro capacità di intrapresa, saranno legate tra loro da un filo contenutistico (le comunità territoriali), in una visione sociale di eco-sostenibilità concreta con 4 asset principali del progetto: la formazione, il territorio con i suoi prodotti e le sue eccellenze, la cultura e la ristorazione.
La Fondazione continua infine a essere protagonista nello sviluppo del Polo Tecnologico Aerospaziale di Forlì, un’iniziativa destinata a diventare un punto di riferimento a livello nazionale. L’obiettivo è quello di valorizzare le eccellenze del territorio e creare nuove opportunità di crescita nei settori industriale, formativo e della ricerca. Il progetto ha preso forma con la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa tra la Camera di Commercio della Romagna, l’Università di Bologna, il Comune di Forlì e la Fondazione. L’accordo è diventato operativo con la costituzione della Fondazione Mercury, avvenuta in data 8 marzo 2025, che guiderà lo sviluppo del Polo.
Le attività della Fondazione Mercury si concentreranno su quattro ambiti principali:

  • formazione, con percorsi specializzati per formare nuove professionalità nel settore aerospaziale;
  • occupazione, per favorire l’inserimento di figure qualificate e specializzate;
  • infrastrutture, con investimenti per oltre € 30 milioni per la realizzazione di laboratori e spazi innovativi;
  • collaborazioni internazionali, grazie al coinvolgimento di partner di rilievo come l’Agenzia Spaziale Italiana, Lufthansa e Leonardo.

Il Polo sorgerà su un’area di 41.800 m², nei pressi dell’aeroporto di Forlì, e sarà dotato di strutture moderne e sostenibili.
Per garantire la realizzazione del progetto, la Fondazione sta lavorando per coinvolgere partner finanziari strategici, insieme ad altri soggetti pubblici e privati.
Questa iniziativa rappresenta un’opportunità unica per il territorio, capace di attrarre nuovi investimenti, promuovere l’innovazione e rafforzare la competitività del settore aerospaziale, contribuendo allo sviluppo economico e tecnologico della comunità.

L’investimento complessivo nel 2024 è stati pari a: € 2.082.000

 

Volontariato, filantropia e beneficenza

Anche nel 2024 la collaborazione tra istituzioni e realtà del terzo settore si è rivelata essenziale per rispondere ai bisogni della comunità. La Fondazione ha rafforzato il proprio impegno, lavorando a fianco del Comune di Forlì e della Caritas Diocesana di Forlì-Bertinoro, per ridefinire le strategie di contrasto alla povertà e al disagio sociale. Fondamentale è stato anche il sostegno alle organizzazioni del volontariato e dell’assistenza, che hanno continuato a offrire servizi fondamentali
alle fasce più fragili della popolazione. Per garantire continuità a queste attività, la Fondazione ha confermato stanziamenti per oltre € 400 mila, destinati a iniziative chiave come l’Emporio della Solidarietà, la Mensa dei Poveri San Francesco, la Fondazione Buon Pastore – Caritas Forlì e il Fondo per gli oneri locativi. Questo intervento ha permesso di mantenere attivi presidi di aiuto e sostegno, dimostrando ancora una volta l’importanza di un sistema di welfare comunitario capace di
adattarsi alle sfide e di rispondere con efficacia alle emergenze sociali.
Giunto alla sua ottava edizione, il Bando “Territori di Comunità” rappresenta uno dei programmi più significativi della Fondazione. Con un finanziamento complessivo di € 900 mila per il triennio 2024-2026, il progetto si rivolge a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni offrendo spazi di crescita, partecipazione e inclusione. L’iniziativa punta a promuovere il benessere giovanile e rafforzare la coesione sociale, coinvolgendo scuole, enti del terzo settore, famiglie e istituzioni locali. Le attività proposte spaziano dalla creazione di spazi polifunzionali alla realizzazione di percorsi educativi ideati dai giovani stessi, favorendo creatività, volontariato e cittadinanza attiva. Nella scorsa edizione, il progetto ha coinvolto quasi 2 mila giovani e 595 volontari, dimostrando un impatto concreto sul territorio. Attraverso una cabina di regia, la Fondazione garantisce supporto costante alle reti territoriali, offrendo formazione agli operatori e promuovendo l’innovazione sociale. Questo
modello ha permesso di rispondere in modo efficace alle sfide del territorio, come il disagio post-pandemico e le conseguenze dell’alluvione, consolidando il legame tra le nuove generazioni e la comunità. Complessivamente, nell’ambito di questa edizione, sono stati sostenuti 12 progetti in rete, i cui capofila sono 5 cooperative sociali, 6 associazioni e 1 fondazione.
Allo stesso tempo, potendo confidare sulla capillare e radicata presenza di realtà associative e volontaristiche, la Fondazione ha destinato altresì importanti risorse a sostegno di ulteriori 38 progetti nell’ambito del Bando annuale, per un importo di oltre € 400 mila.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre scorso, la Fondazione ha lanciato due bandi innovativi per favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone fragili e con disabilità, investendo complessivamente € 460 mila. Durante l’evento, che ha visto la partecipazione del Ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli, sono state presentate otto esperienze di successo, evidenziando il ruolo cruciale di queste iniziative nel restituire autonomia e fiducia ai beneficiari. Il Bando “Laboratorio del pensAbile”, con un budget di € 230 mila, mira a supportare persone con disabilità e i loro caregiver, creando un laboratorio di comunità per sviluppare reti territoriali, servizi innovativi e risposte personalizzate. Il Bando “Lavori in (per)corso”, anch’esso finanziato con € 230 mila, è invece dedicato all’inclusione lavorativa di persone fragili, NEET e disoccupati, attraverso percorsi di formazione, tutoraggio e
tirocini, incentivando i contratti a tempo indeterminato. Entrambi i bandi puntano a creare sinergie tra profit e non-profit, promuovendo l’autonomia dei beneficiari e valorizzando la comunità come fulcro di inclusione e innovazione. L’obiettivo della Fondazione è costruire un vero e proprio “laboratorio di comunità” per amplificare l’efficacia delle azioni e favorire il miglioramento continuo.
Va inoltre ricordato un altro significativo progetto promosso e interamente finanziato dalla Fondazione, nato dal confronto e da una profonda collaborazione della Commissione “Genere e Generazioni” con la Questura, i Centri antiviolenza, le Case Rifugio e i Servizi socio-sanitari territoriali. Si tratta della “Stanza dell’Ascolto”, allestita presso la sede della Questura di Forlì e inaugurata lo scorso ottobre. Destinati non solo alle donne vittime di violenza ma a tutte le persone in situazione di
fragilità a causa di maltrattamento e abuso, i locali sono stati progettati, allestiti, arredati e attrezzati affinché possano “accogliere” sin dal primo momento, trasmettendo un senso di protezione, familiarità e conforto.
Un altro importante tassello degli interventi attuati dalla Fondazione a sostegno dei giovani e del loro protagonismo è rappresentato dalla nascita del gruppo YEPP Forlì, già oggetto di un apposito stanziamento triennale.
YEPP Forlì ha continuato il suo percorso di crescita, offrendo ai giovani un’opportunità concreta di partecipazione attiva e cittadinanza consapevole. Con il terzo ed ultimo Piano Operativo 2024/2025, il progetto ha consolidato una rete di ragazzi tra i 17 e i 26 anni, che oggi conta 25 partecipanti attivi, protagonisti nella progettazione e realizzazione di iniziative rivolte alla comunità. L’obiettivo principale è rafforzare il protagonismo giovanile, dando voce alle nuove generazioni e creando occasioni di confronto e collaborazione. Il nuovo piano si sviluppa attorno a tre aree chiave:

  • cultura, per rendere il contesto locale più dinamico e accessibile ai giovani, valorizzando artisti emergenti e favorendo l’innovazione nelle proposte culturali;
  • socializzazione, attraverso attività che incentivano l’incontro e l’aggregazione, anche coinvolgendo realtà marginali della città;
  • partecipazione, con iniziative mirate a stimolare il dibattito e il senso di responsabilità civica, affrontando temi come l’astensionismo e il rapporto tra giovani e istituzioni.

Grazie alla collaborazione con scuole, enti culturali e istituzioni locali, YEPP Forlì si conferma un laboratorio di cittadinanza attiva, dove i giovani possono sperimentare nuove forme di espressione e progettazione. Il percorso intrapreso non solo valorizza il territorio, ma stimola un senso di responsabilità collettiva, offrendo ai ragazzi strumenti concreti per diventare attori del cambiamento.
La Fondazione ha inoltre garantito anche per l’anno 2024 la continuità del finanziamento a titolo di sostegno istituzionale alla Fondazione con il Sud, ente non profit privato nato nel 2006 dall’alleanza tra le Fondazioni di origine bancaria – tra cui la Fondazione di Forlì – e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere percorsi di coesione sociale e buone pratiche di rete per favorire lo sviluppo delle regioni meridionali del Paese.
Va infine citato un ulteriore progetto avviato dalla Fondazione nella prospettiva del rafforzamento delle organizzazioni del terzo settore del territorio di riferimento: si tratta di una iniziativa sperimentale mirata ad agevolare, in partnership con operatori specializzati, le condizioni di accesso al finanziamento bancario. L’obiettivo finale è quello di consentire ai beneficiari non solo di poter contare su una maggiore solidità economica, e dunque di garantire continuità alla propria attività, ma anche quello di avviare un vero e proprio processo di capacity building, consentendo al contempo alla Fondazione – sul medio e lungo termine – anche di incrementare significativamente l’effetto moltiplicatore dei contributi disposti a favore degli enti. Anche grazie alle precedenti analoghe esperienze avviate e promosse da Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo, è stato possibile elaborare una prima idea progettuale che ha portato dunque al
progetto denominato “P.A.S.S.” ovvero “Progetti per un’Autonomia Solidale e Sostenibile”.

L’investimento complessivo nel 2024 è stati pari a: € 2.601.979

Settori ammessi

Per quanto le risorse rese disponibili in questi Settori siano inferiori, per loro natura, a quelle attive nei Settori rilevanti, è il caso di segnalare come la metodologia adottata, con le dovute proporzioni, sia la medesima: progetazione articolata e finalizzata; compartecipazione; concentrazione di risorse.

Assistenza agli anziani

La Fondazione continua il suo impegno per migliorare la qualità della vita degli anziani, integrando diversi strumenti di intervento. Da un lato, parte delle risorse è stata destinata, come negli anni precedenti, a sostenere la domiciliarità attraverso il Piano Sociale di Zona, con l’assegnazione degli assegni di cura, che ermettono alle famiglie di giocare un ruolo centrale nel supporto all’assistenza e all’accudimento degli anziani.
Parallelamente la terza edizione del Bando OverAll, con un finanziamento di € 510 mila per il triennio 2024-2026, ha rafforzato ulteriormente la rete territoriale, puntando su interventi innovativi che favoriscano autonomia, socialità e inclusione. Le nove proposte approvate hanno previsto la creazione di spazi accoglienti e inclusivi, con il coinvolgimento di operatori, volontari e caregiver adeguatamente formati.
Un ruolo chiave in questo sistema integrato è svolto dalla cabina di regia, che assicura il coordinamento delle attività, il monitoraggio dei risultati e la flessibilità nella gestione delle risorse, garantendo risposte efficaci ai bisogni emergenti. L’impatto del progetto è testimoniato dalla crescita costante della partecipazione: dai 1.029 anziani coinvolti nel 2022 ai 1.473 nel 2023 (+43%), con un aumento anche del numero di famiglie e caregiver supportati.
Grazie a questo approccio sinergico, che combina sostegno alla domiciliarità e interventi di inclusione attiva, la Fondazione promuove un modello che valorizza gli anziani come protagonisti della comunità, rafforzando al tempo stesso i legami intergenerazionali e il sistema di welfare locale.

Investimento complessivo nel 2024: € 520.006

Attività sportiva

Con l’ottava edizione del Bando Sport, la Fondazione ha confermato il proprio impegno a favore dello sport come strumento di crescita, inclusione e benessere. Per il 2024, il budget a disposizione è stato di € 350 mila, a testimonianza dell’importanza attribuita allo sport come presidio educativo e aggregativo per le nuove generazioni. Nel 2024, l’interesse per il bando è cresciuto significativamente: le richieste valide sono passate da 32 a 41, generando un effetto leva superiore ai € 3 milioni e coinvolgendo oltre 16 mila giovani. L’impatto dello sport sulla comunità è stato valutato con il supporto di AICCON, evidenziando benefici concreti come il miglioramento della qualità della vita dei ragazzi, l’integrazione sociale e lo sviluppo della cittadinanza attiva.

Investimento complessivo nel 2024: € 384.300

Educazione, istruzione e formazione

La Fondazione continua a sostenere un sistema educativo inclusivo e di qualità, con particolare attenzione alle situazioni di fragilità, disabilità, disagio sociale e povertà educativa, ma anche alle eccellenze e all’innovazione, per garantire una formazione adeguata alle nuove sfide.
In questo contesto prosegue il lavoro della Commissione Sistema Scolastico, un tavolo di confronto tra la Fondazione, l’Ufficio Scolastico Territoriale e i rappresentanti degli istituti locali. Questa collaborazione permette di identificare le necessità, definire le priorità e promuovere sinergie, per un impatto concreto e duraturo sulle nuove generazioni.
Un altro intervento di rilievo è il Fondo a sostegno del sistema educativo, avviato nel 2012 con il Comune di Forlì e i gestori delle scuole paritarie. Questo fondo garantisce sostegno economico alle famiglie con minori iscritti alle scuole dell’infanzia comunali e paritarie, oltre a favorire l’integrazione scolastica dei bambini con disabilità. Per l’anno scolastico 2023/2024, la Fondazione ha destinato risorse specifiche per aumentare i posti disponibili negli asili nido privati accreditati, garantendo condizioni di accesso equivalenti a quelle delle strutture pubbliche.
Questi interventi confermano il ruolo centrale della Fondazione nel supportare un sistema educativo equo, accessibile e innovativo, capace di rispondere alle esigenze del territorio.

Investimento complessivo nel 2024: € 1.571.496

Valutazione d'impatto

Le Fondazioni di origine bancaria (FOB) svolgono oggi un ruolo fondamentale per la costruzione del nuovo welfare di comunità, un modello di welfare che supera quello tradizionale, realizzato da una pluralità di attori, sostenibile, equo, accessibile e promotore di comportamenti responsabili e di cittadinanza attiva. Tale modello, che porta il welfare ad essere un ambito produttivo in grado di generare occupazione, valore sociale ed economico, comporta la necessità di: interrogarsi sull’efficacia e sull’efficienza degli strumenti di intervento sociale attualmente in uso; promuovere l’autonomia delle persone; concorrere alla creazione di funzionali sistemi di governance comunitaria e di erogazione dei servizi.

All’interno di questo scenario evolutivo, il ruolo delle FOB si gioca principalmente su tre ambiti:

  • la promozione di percorsi di innovazione del sistema di welfare;
  • la costruzione di reti sociali;
  • l’amplificazione dell’impatto prodotto per la comunità.

È proprio all’interno di questa visione rinnovata rispetto al ruolo delle FOB che trova spazio la necessità di valutare le attività finanziate attraverso le risorse erogate dalle Fondazioni assumendo un differente punto di vista, quello cioè del cambiamento sociale generato. Con quest’ultimo concetto si fa riferimento alla trasformazione sistemica relativa a modelli di pensiero, relazioni sociali, istituzioni e strutture sociali che ha luogo attraverso un orizzonte temporale di lungo periodo. La capacità degli enti del Terzo settore di essere soggetti “trasformativi” rispetto a comunità e territori in cui operano, oggi, si collega principalmente alle modalità con cui tali realtà costruiscono valore attraverso l’attuazione dei valori identitari su cui vengono a costituirsi e ad implementare le proprie attività.

Coerentemente con questa interpretazione del tema, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ha avviato un’attività di valutazione di impatto sociale rispetto al proprio operato con l’obiettivo di verificare le modalità e l’intensità delle azioni sostenute nel costruire un welfare di comunità, ovvero un sistema di welfare che, attraverso la risposta a questi bisogni sociali, al contempo rigenera i territori attraverso lo sviluppo di opportunità per le persone di ampliare le proprie possibilità (in termini sia economici che sociali) e garantisce la crescita di una società caratterizzata da benessere economico, relazioni sociali e qualità dei servizi offerti.

Valutazione di impatto del Bando “Territori di comunità – IV ed."

La IV edizione del bando “Territori di Comunità” ha sostenuto progetti di durata biennale per l’implementazione e il funzionamento di centri educativi e aggregativi, oratori e doposcuola sul territorio di riferimento. Con tale bando, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ha voluto incentivare la promozione della costruzione di welfare di comunità attraverso il finanziamento di attività in grado di consolidare i legami sociali sul territorio di riferimento. Obiettivo principale è del bando è stato quello di contrastare la vulnerabilità, fenomeno crescente e caratterizzato principalmente da una scarsa densità relazionale ancor prima che da una mancanza in termini di risorse economiche, attraverso progetti volti ad affrontare i temi dell’intergenerazionalità, dell’educazione civica, dell’educazione alla cura del sé, dei luoghi e degli spazi in cui le attività si svolgono nonché dei beni comuni del territorio.

A tal fine, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, attraverso il bando promosso, ha cercato di facilitare il consolidamento delle reti esistenti ed incentivare la nascita di nuove in particolare attraverso i fattori relazionali, ovvero quegli elementi che determinano la capacità delle organizzazioni coinvolte all’interno della rete di cooperare e partecipare a forme aggregative qualificando la rete stessa. In tale ottica, i centri educativi e aggregativi, gli oratori ed i doposcuola sono stati concepiti come luoghi sul territorio dove creare occasioni nelle quali le giovani generazioni rivestono un ruolo centrale. I centri si connotano, infatti, da un lato, come luoghi in cui si realizza la convivenza di giovani portatori di grandi differenze – nazionalità, lingue, culture, religioni – e si sviluppano possibilità formative ed occasioni di svago (funzione aggregativa); dall’altro, come luoghi deputati all’intercettazione precoce delle situazioni di disagio per ridurre il rischio di esclusione sociale e di dispersione scolastica dei beneficiari (funzione preventiva).

Valutazione di impatto del Bando “Territori di Comunità – IV ed.”
Report

Valutazione di impatto del Bando "Generazione Over"

Il bando “Generazione Over” integra le classiche modalità di azione della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì sul tema invecchiamento della popolazione (finanziamento per il “Protocollo di intesa per il programma di sviluppo degli interventi di sostegno alla domiciliarità degli anziani nel territorio forlivese – assegni di cura” e progetto “Assistenza Domiciliare Alzheimer”) con l’obiettivo di rispondere in modo ancora più innovativo ed efficace ai bisogni emergenti di questa fascia di età. Consapevole della rilevanza del tema nonché delle dinamiche di cambiamento in atto nel contesto di riferimento – crisi del tradizionale sistema di welfare, riduzione della capacità di cura famigliare dovuta a minori risorse economiche e/o difficoltà nella conciliazione tempi di vita–lavoro, erosione delle relazioni sociali e di prossimità, ecc. – la Fondazione intende stimolare e supportare un’evoluzione delle modalità di azione dei soggetti operanti nel settore in chiave comunitaria. Il modello che si intende promuovere rientra nel quadro interpretativo del welfare di comunità, ovvero di un welfare realizzato da una pluralità di attori, sostenibile, equo, accessibile e promotore di comportamenti responsabili e di cittadinanza attiva.

All’interno di questo contesto, il bando ha voluto perseguire un obiettivo macro legato al tema dell’anzianità attiva, premiando e sostenendo attività e servizi innovativi rivolti agli anziani che, se da un lato sono portatori di bisogni in termini di assistenza e cura (e relativa fruizione di servizi in tal senso), dall’altro possono ancora essere portatori di risorse inestimabili se collocati all’interno di un contesto relazionale adeguato. Gli obiettivi specifici perseguiti rispetto agli anziani beneficiari dalla rete di servizi ad alto impatto relazionale creata attraverso il bando “Generazione Over” miravano a:

  • una migliore partecipazione attiva alla vita comunitaria;
  • la costruzione di legami intergenerazionali;
  • l’attivazione di un sistema integrato con le famiglie e gli stakeholder pubblici e privati

Valutazione di impatto del Bando “Generazione Over”
Report

Valutazione di impatto degli assegni di cura

L'assegno di cura è un beneficio economico istituito dalla Regione Emilia-Romagna (L.R. 5/94) per sostenere e incentivare la domiciliarità come soluzione per le persone anziane (over 65) non autosufficienti, favorendo il paradigma della longevità attiva attraverso il raggiungimento o il mantenimento del più alto livello di autonomia e relazione possibile.
Nel periodo 2010-2019 il contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì è stato pari a € 3.360.000, owero al 20% dei € 16.736.303 riservati alla misura.
Ciò ha permesso di contribuire a erogare 2.191 assegni di curaulteriori (23%) ai 7.146 finanziati grazie ai fondi pubblici (77%).

Valutazione di impatto degli "assegni di cura”

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